OLIVIERO PLUVIANO

Storie dal Mondo: Intervista al giornalista e scrittore corrispondente Ansa per anni da San Paolo in Brasile 

Servizio di Maria Cristina Pasquali

Incontriamo il giornalista Oliviero Pluviano autore del libro  ” I nonni del Brasile” a bordo della nave Costa Diadema dove si è svolto un programma   dal titolo  “Cruzeiro das Raizes” per celebrare i 150 anni della prima traversata degli emigranti italiani in Brasile 

Oliviero Pluviano nasce a Genova, studia filosofia, frequenta il Conservatorio con protagonisti del panorama artistico italiano; viaggiatore girovago, collabora con alcune riviste nazionali, negli anni ’80 per motivi lavorativi si trasferisce in Brasile. Qui realizza il progetto “I nonni di San Paolo”, una raccolta di circa 50 racconti con materiale foto e video legati alle storie di immigrati italiani in Brasile nel dopoguerra. I racconti diventano un libro e con il patrocinio del Consolato italiano, una mostra itinerante al Museu da Imigracao di San Paolo, nella Casa della Memoria italiana di Ribeirao Preto.

” Sono un giornalista Genovese che ha vissuto molte vite. Da giovane suonavo come pianista a bordo di una nave Costa come quella in cui siamo. Poi ho accompagnato Ornella Vanoni nei suoi concerti per diverso tempo. Successivamente  sono diventato giornalista.

Quando comincio’ a lavorare per l’Ansa?

Sono entrato all’ Ansa di Roma dove ho vissuto 5 anni, poi tre anni all’Ansa di Londra, infine 22 anni all’ Ansa di San Paolo.

Ho girato molto il Brasile anche perché sono vissuto prevalentemente in questa terra anche se a Genova tornavo spesso perché li’ ho la mia famiglia di origine.

Quando le è venuta l’idea di scrivere il libro ” I nonni del Brasile” ?

Quando sono andato in pensione ho deciso di dedicarmi alla scrittura di un libro dal titolo” I nonni del Brasile” cominciando prima dai “I nonni di SanPaolo”, un’ iniziativa per celebrare i tanti italiani che hanno vissuto in questa terra e che per qualche motivo hanno contribuito al suo sviluppo. Giravo con un Doblo’ prestato dalla Fiat da un capo all’altro del paese.

Cercavo le testimonianze dei discendenti degli italiani più famosi almeno dai nipoti di coloro che hanno avuto successo in Brasile a cominciare dalla zona del Rio grande do Sur  e poi soprattutto a San Paolo perché San Paolo che ha sette milioni di abitanti, è la più grande città italiana nel mondo. 

Veramente encomiabile riuscire a girare il Brasile che è immenso….

Successivamente ho cominciato a girare l ‘Amazzonia  con la mia barca kayak  intervistando gli indios d’Amazzonia scrivendo le memorie dei vecchi capi indigeni che  non c’entrano  nulla con i nonni  italiani, ma volevo spiegare come era l’ Amazzonia prima degli ultimi disastri ambientali, ma questa è un’ altra ricerca.

Mi risulta che col suo libro sono state realizzate importanti mostre che hanno riscosso grande successo.

Si, ho fatto10 mostre, 9 in Brasile in portoghese, una  al GALATA di  Genova  in italiano  oltre a quella che è esposta qui sulla nave  per i 150 anni degli italiani in Brasile e per celebrare anche il gemellaggio Genova Santos siglato nel Marzo del 2024. 

I pannelli erano esattamente uguali a quelli esposti qui sulla nave?

Nelle mostre che ho fatto sulle pareti del GALATA  c’erano molte altre curiosità appese alle pareti oltre ai 21 Totem che sono qui nella Costa Diadema

In Amazzonia sono mai emigrati gli italiani?

Certamente anche in Amazzonia erano arrivati diversi italiani  che stavano  a Manaus a Mawes a Santa Rema dove ho lasciato la mia barca. Ci sono italiani arrivati alla fine dell’800 durante il boom del caucciù. A Mawes, un paese che si raggiunge solo con il barcone, ci sono i Faracco i Magaldi che vengono da Acquafredda in Basilicata.

 Hanno scoperto il Guaranà, ma anche il Pao Rosa che è una pianta dalla quale si estrae il fissatore di Chanel n 5.

In Brasile ormai ci sono gli italiani di terza e quarta generazione che non parlano più l’italiano a parte quelli che parlano il dialetto come i veneti del Sud del Brasile che sono arrivati nel 1875 e ancora parlano il Talian che è una lingua mezzo veneta e mezzo lombarda, hanno molta simpatia per l ‘Italia ma non hanno più legami.

Come è la situazione economica attuale?

Il Brasile è settario ci sono i grandi ricchi anche fra gli italiani e anche i poveri ma anche fra questi c’è chi è comunque orgoglioso di vivere in Brasile e non vuole cambiare.

In Brasile esiste l’Avenida Europa che è tutta di automobili di lusso Lamborghini Ferrari ecc ,ne vendono moltissime che non sono neppure  adatte alle strade del Brasile, ma comunque le comprano anche gli italiani  ovviamente.

Quali sono le zone più povere?

Nel nord est e nel Rio Grande do Sud non è che vivono benissimo 

Molti chiedono la nazionalità italiana ma soprattutto per avere un passaporto che gli consenta di viaggiare negli Stati Uniti ecc anche in questa crociera ci sono molti brasiliani e italo brasiliani che sono arrivati a Milano il giorno prima e che sono venuti via il giorno dopo solo per la crociera e per divertirsi.

Invece in Argentina?

In Argentina la situazione economica è peggiore però gli argentini sono 40 milioni, i Brasiliani 220 per cui ci sono sacche di povertà come nel nord est del Brasile e nel Sertao. Sono come gli argentini dell’estremo nord e dell’estremo sud del paese 

Pensa che questo bellissimo progetto possa essere ripetuto per l’Argentina?

Questo progetto delle Radici è stato molto interessante al di là di ogni altra considerazione. Certamente si potrebbe ripetere in Argentina e anche in Australia. Sono stato a FreeMantle dove tutti sono pescatori provenienti da Capo d’Orlando. 

In Argentina mi hanno offerto di fare i nonni del Malbec che  e’  la marca del vino più famoso dell’Argentina, vino rosso . Sono tutti emigrati dal Piemonte e fanno un vino eccezionale  e io potrò intervistare i Catena e i Bianchi per raccontare la loro storia, visto che sotto le feste di Natale sarò a Bariloche