Arte

  • Ricci, castagne, Oro dei popoli

    L’artista Federico Mancuso inaugura insieme alla testimonial Krizia Moretti la mostra organizzata dall’Associazione no profit FEEL al Museo di Michelangelo Buonarrotti a Caprese Michelangelo.

    a cura di Antonella Ferrari

    Un viaggio tra arte, moda, simbologia e tradizioni.

    “La castagna nell’Arte”

    Si è inaugurata la mostra “Ricci, castagne: Oro dei popoli” nel prestigioso Museo Casa Natale di Mchelangelo Buonarrotti a Caprese Michelangelo in provincia di Arezzo.

    Ogni anno il Sindaco Claudio Baroni, insieme al comitato che riunisce imprenditori e artigiani del territorio, si riuniscono e accolgono le migliori idee per organizzare nel modo più creativo e gustoso  possibile la “Festa della castagna”.

    Per l’edizione 2023 è risultata vincente l’idea della mostra dedicata alla “castagna nell’arte” ideata dalla presidente dell’Associazione no profit FEEL, Antonella Ferrari, realizzata dall’artista fotografo e regista Federico Mancuso, che ha realizzato anche il cortometraggio “Il tempo delle castagne”. Testimonial delle 10 fotografie e video la bellissima modella attrice Krizia Moretti, vincitrice del concorso Una ragazza per il cinema e testimonial di diversi spot televisivi in onda nelle reti Mediaset. Nelle foto d’arte protagonisti anche i gioielli realizzati da Marcello Fontana titolare insieme al papà Mauro dell’azienda Michelangelo Gioielli, da sempre sostenitori dell’iniziativa, che rende famoso il comune di Caprese Michelangelo nel mondo.

    Il nostro viaggio tra i ricci e le castagne spazia tra le simbologie, le tradizioni , le curiosità ma anche le mode.

    Per gli Antichi, l’albero rappresentava il collegamento tra il cielo e la terra, un mediatore cosmico tra il mondo spirituale e quello fisico. Diverse religioni attribuiscono all’albero una valenza mistica e magica, inteso come equilibrio armonico tra gli elementi e come simbolo dell’uomo in quanto sinonimo di vita: le radici nel terreno determinano il legame dell’individuo con le proprie origini, la propria storia; il tronco è il presente, mentre la chioma simboleggia il futuro, che porterà in dono i suoi frutti.

    Nella tradizione popolare italiana, il Castagno è simbolo di previdenza e generosità, per la sua capacità di donare frutti in grado di garantire un sostentamento per l’intera stagione invernale.

    Rappresenta il simbolo di sostentamento per la capacità dei suoi frutti di sfamare intere popolazioni montane. Viene così chiamato albero del pane: Le castagne, bollite, arrostite, nella zuppa, essiccate e trasformate in farina, erano alla base di molte ricette antiche, sopravvissute ancora oggi.

    Il Castagno, con i suoi frutti, è protagonista di questa simbologia articolata, che si mescola ad antiche tradizioni e leggende popolari.

     Alcuni detti antichi suggeriscono di far dormire i bambini in culle fatte di castagno per farli crescere forti e sani, in quanto possiede la proprietà di allontanare gli spiriti in modo da permettere sonni tranquilli.

    I rametti di castagno venivano spesso usati per produrre talismani di protezione:

    un ramoscello di castagno legato con un filo d’argento è un talismano per chi parte per un lungo viaggio: gli assicura il ritorno a casa. 

    quattro rametti di castagno legati con un nastro azzurro sono un portafortuna per le future spose.

    Dal punto di vista simbolico,

    Il castagno è il simbolo di protezione: intorno ad esso tutti gli esseri viventi trovano riparo; rappresenta il binomio forza – umiltà.

    La pianta è la perfetta fusione tra maschile e femminile: l’uno determinato dalla maestosità della chioma e dalla possanza del tronco; l’altra dal frutto che determina il nutrimento e, dunque, la vita.

    L’albero di castagno raffigura la celebrazione della vita nella sua semplicità e concretezza. Nella simbologia araldica, il castagno rappresenta la virtù nascosta (come il suo frutto) e la resistenza (come il suo legno).

    Il riccio. Il riccio è una struttura spinosa che botanicamente è chiamato achenio di forma semisferica o appiattita.

    Da cosa si origina il riccio?

    Il castagno europeo appartiene alla famiglia delle Fagaceae, comprendente piante a sviluppo arboreo, monoiche ossia con fiori maschili e femminili portati sullo stessoindividuo anche se separati. I fiori femminili sono riuniti a gruppi di due o tre fiori alla  base degli amenti, circondati da un involucro(la cupola) che diventerà poi il riccio, spinosa protezione per i frutti.

    Quando il riccio raggiunge la maturità, cade a terra aprendosi e liberando i frutti.

    Gli alberi sono santuari. Chi sa parlare con loro, chi sa ascoltarli, conosce la verità.

    (Herman Hesse)

    L’ albero di castagno raffigura la celebrazione della vita nella sua semplicità e concretezza-

    Nella simbologia araldica, il castagno rappresenta la virtù nascosta (come il suo frutto).

  • Sharing Art&kill the virus 

    Antivirus:l’Arte salverà il mondo 

    a cura di Federico Mancuso

    “Tutto il mondo si è fermato, tranne l’arte, tranne la voglia di regalare emozioni, di offrire sollievo dal dolore e dalla paura. Un altruismo di cui solo gli artisti sono capaci”, 

    Questo il concept del concorso on line che si è svolto durante il periodo dell’emergenza, del primo lockdown nel mese di marzo-aprile 20202, un periodo in cui era proibito uscire di casa.

    Artisti  residenti in tutto il mondo, hanno realizzato un’opera per dare il proprio contributo, anche psicologico, chiamando così anche i parenti, amici, rendendoli partecipi del concorso. 

    Si è creata così, attraverso l’arte, una “catena d’unione” e  un momento di distrazione verso una “paura” che attanagliava i cuori di tutto il mondo.

    Hanno partecipato centinaia di opere, ma solo trenta sono risultate vincitrici e protagoniste della mostra che si è svolta a Milano nel prestigioso Teatro Franco Parenti, mentre tutte le opere sono state ammirate attraverso una video esposizione  che viaggiava per tutta la durata della cerimonia e conferenza stampa.

    Un momento molto importante in cui è stato presentato il libro “Arte al tempo del Coronavirus”, scritto da Veronica Nicoli, pubblicato da Skira, un libro dove al suo interno, oltre a testi di critici e  direttori importanti, le opere erano protagoniste con il testo testimonianza del sentimento del suo “creatore”.

    nella foto l’artista Antonella Ferrari che ha realizzato l’opera “Uniti si vince, teniamoci per mano”

      Antonella Ferrari è tra i 30 protagonisti, vincitori del contest fotografico organizzato da Prince group durante il lockdownla. La sua opera “Uniti si Vince” è pubblicata  nel libro pubblicato Arte al tempo del da Skira, nella storia dell’arte delf premiata  e protagonista con la sua opera “Uniti si vince@Diamoci una mano, nel libro che sarà presente nei musei e fiere internazionali. 

    “Mani di tre generazioni  impresse in una tela colorata con tecnica di fluid painting!.